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Agosto 2024: l’Europa regolamenta mentre Meta regala il modello più potente al mondo

Articoli Erik Goi today14 Agosto 2024

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1 agosto 2024. Entra in vigore l’AI Act europeo. La prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale. 111 articoli, classificazioni di rischio, obblighi di conformità, burocrazia a tonnellate.

Lo stesso giorno—e giuro che non se lo sono inventato—Meta rilascia Llama 3.1. 405 miliardi di parametri. Open source. Gratis. Scaricabile da chiunque.

Capisci l’ironia? L’Europa passa anni a scrivere regole su come limitare l’AI. Gli USA nel frattempo regalano al mondo il modello più potente mai creato.

L’AI Act finalmente operativo

Parliamoci chiaro: l’AI Act non è tutto sbagliato. Alcune cose hanno senso. Vietare il social scoring alla cinese. Vietare la manipolazione subliminale. Vietare sistemi che sfruttano le vulnerabilità delle persone.

Ma poi leggi i dettagli e capisci dove casca l’asino.

Sistemi ad alto rischio: se usi l’AI per HR, recruiting, valutazione performance, devi fare documentazione, valutazione rischi, supervisione umana, dataset certificati.

Tradotto? Burocrazia. Tanta. Costosa.

Obblighi di trasparenza: se generi contenuti con AI devi dichiararlo. Se un utente interagisce con un chatbot deve saperlo.

Giusto. Ma chi controlla? Come? Con quali sanzioni pratiche?

Il rischio vero è che l’AI Act diventi come il GDPR: uno strumento per avvocati e consulenti, non per innovazione.

Meta scarica una bomba atomica sul mercato

Mentre l’Europa scriveva articoli, Meta ha fatto una cosa pazzesca: ha rilasciato Llama 3.1 con 405 miliardi di parametri. Open source. Licenza permissiva. Gratis.

Context window da 128.000 token. Otto lingue supportate. Performance comparabili a GPT-4.

E non basta. Meta ha lanciato i Llama 3.1 Impact Grants: 2 milioni di dollari per finanziare progetti innovativi che usano Llama.

Tradotto in italiano? Mentre l’Europa ti dice “attento a come usi l’AI”, Meta ti dice “prendila gratis e facci quello che vuoi”.

Perché questo è un game changer

Llama 3.1 non è solo un altro modello. È strategia geopolitica.

Meta ha capito una cosa: non vincerà mai contro OpenAI vendendo API. Ma può vincere rendendo l’AI accessibile a tutti.

Risultato? Migliaia di sviluppatori scaricano Llama, lo integrano, lo ottimizzano, creano soluzioni. E tutte queste soluzioni girano su infrastruttura che—sorpresa—fa comodo a Meta.

Mentre OpenAI ti vende l’accesso, Meta ti regala lo strumento. E costruisce un ecosistema dove tutti dipendono dai suoi modelli.

Geniale. Machiavellico. E soprattutto: funziona.

Dove ti lascia tutto questo

Siamo ad agosto 2024. Hai davanti due strade.

Strada uno: aspettare che l’AI Act sia completamente implementato (2027), capire tutti gli obblighi, assumere consulenti GDPR versione AI, fare valutazioni di rischio, documentare tutto.

Strada due: scaricare Llama 3.1, installarlo sul tuo server (o usarlo tramite Meta AI), e iniziare a integrarlo nei processi aziendali oggi.

Indovina quale strada stanno prendendo le aziende americane? E quale stanno prendendo quelle europee?

Il solito discorso sulla sicurezza

Sai perché continuo a fare il paragone con la sicurezza informatica? Perché la dinamica è identica.

Azienda italiana: “Erik, il GDPR ci obbliga a fare X, Y, Z. Costa troppo. Non abbiamo tempo. Vediamo se possiamo rimandare”.

Poi arriva il ransomware. O l’ispezione del Garante. E sono lacrime.

Con l’AI Act sarà uguale. Aziende che aspettano, procrastinano, rimandano. Fino a quando qualcuno non fa un controllo o—peggio—i concorrenti hanno già automatizzato tutto e tu sei ancora fermo.

Ma l’open source è sicuro?

Domanda legittima. Llama 3.1 è open source. Significa che chiunque può prenderlo, modificarlo, usarlo come vuole.

Anche per scopi malevoli? Tecnicamente sì.

Ma sai cosa? Anche GPT-4 può essere usato per scopi malevoli. La differenza è che con Llama puoi almeno controllare cosa fa, modificarlo, adattarlo ai tuoi requisiti di sicurezza.

Con modelli chiusi dipendi da quello che decide OpenAI o Google. Con Llama decidi tu.

Per un’azienda che deve rispettare il GDPR—o peggio ancora l’AI Act—avere il controllo completo del modello è un vantaggio enorme.

Dove saranno i tuoi concorrenti tra 3 mesi

Solita storia. Facciamo un gioco.

Il tuo competitor principale—quello sveglio, quello che ti rompe le scatole—ha scaricato Llama 3.1 la prima settimana di agosto.

Ha iniziato a testarlo. Ha integrato qualche processo. Ha formato un paio di persone.

Tra 3 mesi—novembre 2024—avrà già automatizzato una parte significativa delle operazioni. Costi ridotti. Velocità aumentata. Margini migliorati.

E tu? Tu sarai ancora lì a leggere l’AI Act cercando di capire in quale categoria di rischio rientra il tuo caso d’uso?

Come sempre: chi agisce mangia. Chi aspetta guarda gli altri mangiare.

La vera lezione di agosto 2024

L’Europa ha fatto una scelta: regolare prima di innovare. Gli USA hanno fatto la scelta opposta: innovare e poi aggiustare.

Tra 5 anni vedremo chi aveva ragione. Ma io una scommessa la farei già ora.

E tu? Tu su chi scommetti? Sul continente che scrive regole o su quello che regala modelli da 405 miliardi di parametri?

Se vuoi capire come usare Llama 3.1—o qualsiasi altro strumento AI—nella tua azienda rispettando GDPR e AI Act senza diventare pazzo, sai dove trovarmi.

Ma se preferisci aspettare che “sia tutto più chiaro”, preparati a guardare i concorrenti prendere il mercato mentre tu studi i regolamenti.

L’innovazione non aspetta le autorizzazioni. O corri, o guardi gli altri correre.

Written by: Erik Goi

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