Backup casalingo, quello che nessuno ti dice

Articoli Erik Goi today24 Agosto 2018 31

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Backup casalingo: ti stanno fregando.
Oggi inizio l’articolo in modo un po’ più di brusco rispetto al solito, ma lo faccio per una buona ragione: voglio avere la tua massima attenzione.


Il backup è una di quelle cose mistiche, che nessuno comprende a pieno e che viene lasciata ad oscuri tecnici informatici, oppure “ai cugini, quelli bravi con il computer”…
In realtà non è una cosa così complessa, diciamo però che “non si sa far ben volere”.
Questo lo posso capire, il nome, tutti i termini tecnici, tutti quei paroloni che ci girano intorno a volte fanno un po’ allontanare chi vorrebbe capirne di più.
Per questo motivo, spesso tutto il sistema di backup viene fatto creare alla cieca dai “cugini” che capiscono tutto di PC, però di giorno lavorano in acciaieria.

C’è anche, ovviamente, chi si affida ai tecnici dei negozi per farsi installare un sistema di salvataggio dati decente.
In questo articolo non starò qui a dirti se fai bene o no ad affidarti al cugino o al negozio sotto casa, non conosco il tizio del negozio quindi non posso giudicarlo (lascerei stare però tuo cugino).

Backup casalingo: si parte!

Per prima cosa bisogna fare due grandi distinzioni, perchè esistono due grandi categorie di backup:

  • il backup casalingo
  • quello serio, adatto alle aziende

Il backup casalingo

Questo tipo di backup è quello più facile, comodo ed economico.
Quindi è quello che viene montato da tutti: se spendi di più allora sei proprio scemo. Giusto? Sbagliato! Ora ti spiego perché.

Per prima cosa sottolineo che se lo installi a casa tua per salvare le tue foto al mare, va più che bene.
Se lo vuoi usare in ambito aziendale, dove rischi di mettere in gioco anni di lavoro, allora non va bene.
A questo punto, solitamente, saltano fuori due obiezioni:

  • ho sentito più di un parere e mi hanno proposto sempre la stessa cosa, quindi va bene
  • non ho né tempo né soldi per cercare altro o spendere chissà quali cifre

Quando sento queste due affermazioni riguardo al backup casalingo, la mia faccia assomiglia a questa:

backup casalingo

Andiamo con ordine

Non è che se in tanti ti dicono una cosa allora è vera per forza.. Ma soprattutto siccome i dati sono i tuoi, fossi in te mi informerei meglio.
Facciamo un esempio: tu vieni da me e mi chiedi dove sarebbe meglio investire diecimila euro, io in due secondi ti rispondo di comprare delle azioni di un’azienda che non hai mai sentito.

Tu cosa fai? Butti questi diecimila euro alla cieca o magari senti due, tre o anche dieci pareri?
So già la risposta, ovviamente. Quindi ti chiedo: perchè rischiare la tua azienda con un backup casalingo?
Lo stesso vale per la seconda obiezione, io capisco che tu non abbia soldi da spendere però è anche vero che se compri “schifezze” poi ti ritroverai a spendere il doppio oppure a perdere direttamente tutto.

Chiaramente non voglio dire a priori che quelle che ti propongono siano schifezze, ma come ogni persona ha il suo mestiere, anche le cose hanno il loro “mestiere”.
Non puoi arare un campo con la Ferrari e non puoi salvare i dati di un’azienda su una chiavetta.
Il backup casalingo (lo chiamo così perchè non ha la benché minima sicurezza) non può garantire ad un’azienda la continuità e la sicurezza garantite da un backup aziendale.

Per un’azienda serve qualcosa di più

Parliamo adesso di quel backup serio, grosso e cattivo che si chiama backup aziendale.
Scherzo ovviamente, se per il backup casalingo bastano 200,00 € di NAS e dischi e sei a posto, lo stesso non puoi dire per il backup aziendale.
In un’azienda ci sono mille cose di cui tener conto, cose che si possono tralasciare quando si parla dei dati casalinghi.
Oltre al GDPR (ne ho parlato qui) te ne elencherò qualcuno qui di seguito:

  • virus
  • cancellazione accidentale
  • cancellazione intenzionale
  • attacchi ransomware
  • guasti
  • eventi atmosferici
  • furti
  • altro

Potrei farti un elenco di mille voci, ma ho reso l’idea anche solo con queste, ne sono certo.
La persona a cui dai il compito di crearti il sistema di salvataggio deve essere esperta e competente (lo so, è facile a dirsi ma…).
Ti dico questo perchè voglio aiutarti a capire che un sistema di backup NON è uguale per tutti, tu potrai averne uno da 1000€, il tuo concorrente da 3000€.
Dipende da com’è strutturata l’azienda.
Ma quindi, come fare per essere sicuri che sia un lavoro ben fatto?

Come riconoscere un buon sistema di backup

Ci sono alcuni fattori che puoi usare per cercare di capire se chi ti sta facendo (o ti ha fatto) il sistema di backup l’ha fatto bene o se ti ha rifilato lo stesso sistema che installa a tutti e buonanotte.

Per prima cosa, essendo diverso per ogni azienda deve per forza aver fatto un’analisi della tua azienda e della tua rete.
Successivamente deve averti almeno spiegato come funzionerà il sistema e nella spiegazione devono essere specificati:

  • quanti utenti verranno creati
  • come verrà effettuato il backup
  • come reagirà a guasti, virus, catastrofi, ecc
  • in quanto tempo si recuperano i dati a seguito di uno dei problemi del punto precedente
  • in quanto tempo verrà implementato il sistema
  • che ridondanza avrà
  • se è previsto il disaster recovery

La lista è ovviamente parziale, ma ti da già un’idea di quante cose dovrebbe dirti l’installatore.
Il prezzo è solo l’ultima delle cose che dovrebbero interessarti.
Ovviamente se il sistema è già montato, tutte queste cose dovrebbe avertele lasciate scritte. Se non hai nulla di tutto ciò, è molto probabile che il tuo sia un sistema di salvataggio “domestico”, non adatto quindi a supportare tutta un’azienda per piccola che sia.

Questi sono alcuni consigli che puoi adottare per evitare di sprecare soldi in un backup inutile ed investirli in un sistema di backup fatto bene.

Come sempre, ti invito a lasciare un commento qui sotto ed a seguirmi sulla mia pagina Facebook.

Se invece vuoi una consulenza a 360° per verificare che il tuo attuale sistema di backup  e la tua rete non siano vulnerabili ad attacchi od a perdite di dati richiedi la consulenza approfondita!

Scritto da: Erik Goi

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