OpenAI rilascia ChatGPT. In 5 giorni raggiunge un milione di utenti. In una settimana internet è letteralmente esploso di screenshot, prove, test, gente che urla “questa è la fine del mondo” e gente che urla “questa è la salvezza dell’umanità”.
Io l’ho testato il primo giorno. E ti dico subito cosa ho pensato: tutto quello che sapevamo sull’intelligenza artificiale è appena diventato obsoleto.
Cosa rende ChatGPT diverso da tutto il resto?
Fino a ieri—letteralmente fino a un mese fa—se volevi usare l’AI dovevi: capire come funzionavano le API, scrivere codice, integrare sistemi, configurare prompt complessi.
ChatGPT? Apri il sito, scrivi una domanda, ottieni una risposta.
Punto. Niente API key, niente documentazione da studiare, niente configurazioni. Funziona e basta.
E le risposte? Non sono risposte pre-confezionate tipo i vecchi chatbot del cavolo che ti facevano impazzire. Sono conversazioni vere. Puoi chiedergli di spiegarti un concetto complesso, di correggere un testo, di creare una strategia di marketing, di fare riassunti di documenti lunghi.
Gli chiedi “spiegami la relatività generale come se avessi 5 anni” e ti risponde in modo sensato. Gli chiedi “scrivi una email formale per un cliente arrabbiato” e te la scrive. Gli dici “questo codice non funziona” e te lo debugga.
I numeri che fanno paura
Un milione di utenti in 5 giorni. Lo rileggi questo numero? Cinque giorni. Ma rileggi anche un milione.
Instagram ci ha messo 2 mesi e mezzo. Facebook 10 mesi. Netflix 3 anni e mezzo.
ChatGPT? Cinque maledetti giorni.
Non è un caso. È perché funziona davvero. Non è una demo. Non è un esperimento. È uno strumento che puoi usare ADESSO, GRATIS, e che ti fa risparmiare ore di lavoro.
Quello che cambia per le aziende (e nessuno te lo dice)
Smettila di pensare a ChatGPT come a un “giocattolo interessante”. Ti faccio degli esempi concreti di cosa puoi fare oggi, non tra 5 anni:
- Il tuo commerciale passa 3 ore al giorno a scrivere email? ChatGPT gliele scrive in 10 minuti.
- La tua segretaria perde tempo a formattare documenti? ChatGPT lo fa istantaneamente.
- Devi creare FAQ per il sito? ChatGPT te le genera partendo dai tuoi documenti interni.
- Serve tradurre contenuti? ChatGPT lo fa meglio di Google Translate.
- Devi spiegare concetti tecnici ai clienti? ChatGPT te li riformula in modo semplice.
E questo è solo quello che puoi fare con la versione gratuita, senza integrarla nei tuoi sistemi.
La verità che fa male
Sai cosa succede quando c’è una rivoluzione tecnologica? Che si dividono in due categorie: chi si adatta e chi resta indietro.
Quando sono arrivati i computer, c’era chi diceva “è una moda passeggera”. Quando è arrivato internet, c’era chi diceva “non serve a niente”. Quando sono arrivati gli smartphone, c’era chi diceva “io col cellulare ci telefono e basta”.
Dove sono adesso quelli che la pensavano così?
Te lo dico io: o si sono adattati (tardi, perdendo anni di vantaggio) o sono fuori dal mercato.
Il paragone col backup (che non ti aspettavi)
Lo sai che mi occupo di backup, vero? E sai quante volte ho sentito questa frase: “Sì Erik, hai ragione, dovrei fare un backup serio. Lo faccio la settimana prossima”.
Poi arriva il ransomware. O si rompe l’hard disk. O un dipendente cancella per sbaglio anni di lavoro. E mi chiamano disperati: “Erik, puoi recuperare i dati?”.
Troppo tardi, amico mio. Troppo tardi.
Con l’intelligenza artificiale è la stessa identica cosa. Tra 6 mesi—non anni, mesi—i tuoi concorrenti avranno già integrato questi strumenti. Risponderanno ai clienti più velocemente. Produrranno contenuti in un decimo del tempo. Saranno più efficienti, più veloci, più competitivi.
E tu? Tu sarai ancora lì a dire “sì, devo guardare questa cosa di ChatGPT, lo faccio la settimana prossima”.
Non è fantascienza, è dicembre 2022
Questa non è una previsione sul futuro. È quello che sta succedendo adesso. ChatGPT esiste, funziona, ed è gratis. Non servono competenze tecniche particolari. Non serve un investimento. Serve solo smettere di procrastinare e iniziare a usarlo.
Ogni giorno che passa senza che tu integri l’AI nei tuoi processi aziendali è un giorno di vantaggio che dai ai tuoi concorrenti.
La mia previsione (segnatela)
Tra un anno—dicembre 2023—l’intelligenza artificiale sarà integrata in tutti i principali software aziendali. Word, Excel, Gmail, Outlook, i CRM, i gestionali. Tutto.
Chi si sarà già abituato a lavorare con l’AI avrà un vantaggio enorme. Chi no, sarà già indietro di un anno.
E come ti ho sempre detto per i backup: non fare come quello che dice “avrei dovuto farlo prima” quando ormai è troppo tardi.
Il momento di muoversi è adesso. Non domani, non la settimana prossima. Adesso.
Se vuoi capire come integrare ChatGPT e l’intelligenza artificiale nella tua azienda, sai dove trovarmi. Ma se vuoi aspettare “per vedere come va”, non venire a piangere tra 6 mesi quando i tuoi concorrenti ti avranno già superato.
Come sempre: l’automazione intelligente non è più un’opzione. È una necessità. E chi lo capisce prima, vince.