Se mi segui da un po’ sai che ho sempre un occhio puntato sulle novità tecnologiche che possono davvero fare la differenza per le aziende. E questa volta ti dico subito che quello che sta succedendo è destinato a cambiare tutto.
A novembre 2021 OpenAI ha reso pubbliche le sue API. Per chi non mastica tecnicismi: in pratica hanno messo a disposizione di chiunque la possibilità di integrare un’intelligenza artificiale nei propri sistemi aziendali. Sì, hai capito bene, un’intelligenza artificiale vera e propria.
Non sto parlando di quei chatbot ridicoli che ti fanno impazzire quando provi a contattare l’assistenza clienti e che rispondono sempre “non ho capito la tua richiesta”. Sto parlando di un sistema che può realmente comprendere il linguaggio umano, generare testi, rispondere a domande complesse e persino scrivere codice.
Ma cosa significa questo per un’azienda?
Te lo spiego con un esempio pratico, come piace fare a me.
Immagina di avere un’azienda che riceve decine di email al giorno da clienti. Ogni email va letta, catalogata, e bisogna dare una risposta. Spesso le domande sono sempre le stesse: “quanto costa questo servizio?”, “quali sono i tempi di consegna?”, “come faccio ad ottenere un preventivo?”.
Normalmente serve una persona che dedichi ore ogni giorno a questo lavoro. Con le API di OpenAI, puoi automatizzare questo processo in modo intelligente. Non con risposte pre-confezionate che fanno perdere tempo al cliente, ma con risposte contestualizzate, pertinenti e che sembrano scritte da una persona vera.
Oppure pensa ai documenti tecnici. Quante volte ti è capitato di dover rileggere dieci volte un manuale noioso per trovare quell’informazione che ti serve? Con questa tecnologia puoi letteralmente “interrogare” un documento e farti dare la risposta che cerchi in pochi secondi.
Non è fantascienza, è già qui
Quello che mi ha colpito di più è che non servono competenze di ingegneria spaziale per usare queste API. Certo, ci vuole qualcuno che sappia metterci le mani, ma una volta configurate possono lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza ferie e senza straordinari.
Pensa solo a questi scenari:
- Generazione automatica di contenuti: report, riassunti, descrizioni prodotti
- Assistenza clienti intelligente: risposte immediate a domande comuni
- Analisi di grandi quantità di testo: contratti, documenti legali, feedback clienti
- Traduzione e adattamento di contenuti in diverse lingue
E questi sono solo i primi esempi che mi vengono in mente. La vera potenza sta nella possibilità di integrare questa intelligenza nei flussi di lavoro esistenti.
Il momento di agire è adesso
So cosa stai pensando: “Erik, suona interessante ma quanto costa? E soprattutto, funziona davvero o è l’ennesima promessa che poi nella pratica non serve a nulla?”
Sul costo: è a consumo. Paghi solo quello che usi. Non devi comprare server, non devi assumere un team di data scientist. È accessibile anche per piccole e medie imprese.
E per mettere su l’intero sistema? Beh chiamami, così vediamo il progetto e saprò darti un’idea del costo. Che sarà comunque meno di 30 mila euro all’anno che pagheresti un dipendente in più.
Sul “funziona davvero”: ho iniziato a testare queste API appena sono uscite. Ti dico che funziona, e funziona anche maledettamente bene. Non è perfetta, certo, ma già adesso può fare cose che fino a sei mesi fa erano fantascienza.
La mia previsione
Nei prossimi anni vedremo una divisione netta tra aziende che hanno integrato l’intelligenza artificiale nei loro processi e aziende che sono rimaste indietro. Proprio come è successo con internet negli anni 2000 e con gli smartphone negli anni 2010.
Chi si muove per primo avrà un vantaggio competitivo enorme. Non sto parlando di sostituire le persone (quella è una paura inutile), sto parlando di liberare le persone da compiti ripetitivi per farle concentrare su quello che davvero conta: creatività, strategia, relazioni umane.
Non fare come il mio cliente del backup
Se mi leggi da un po’ ti ricorderai di quel mio cliente che per risparmiare si era fatto fare il sistema di backup dal nipote e poi ha perso sette anni di lavoro. Ecco, con l’intelligenza artificiale vale lo stesso principio.
Non aspettare che sia troppo tardi. Non aspettare che i tuoi concorrenti abbiano già automatizzato tutto mentre tu sei ancora lì a fare tutto a mano.
La tecnologia è disponibile, è accessibile, e funziona. Ora sta a te decidere se vuoi essere tra quelli che la sfruttano o tra quelli che fra tre anni si lamenteranno dicendo “avrei dovuto muovermi prima”.
Se vuoi capire come integrare l’intelligenza artificiale nella tua azienda, sai dove trovarmi. Come sempre, ti invito a lasciare un commento qui sotto e a seguirmi sulla mia pagina Facebook.
E ricorda: l’automazione intelligente non è più un’opzione, è una necessità.