È successa una cosa che in pochi giorni ha fatto esplodere internet. Un tale—Jason Allen, game designer del Colorado—ha vinto il primo premio in un concorso d’arte alla Colorado State Fair. Premio: 300 dollari. Opera: “Théâtre D’opéra Spatial”, un’immagine spettacolare in stile rinascimentale-steampunk che sembra uscita da un museo.
Il problema? L’ha creata con Midjourney, un’intelligenza artificiale.
Gli artisti sono impazziti. Commenti tipo “questa non è arte”, “l’AI ci sta rubando il lavoro”, “la creatività è morta”. Peccato che Allen abbia dichiarato esplicitamente che l’opera era stata creata con AI, ci ha lavorato 80 ore per trovare i prompt giusti, ha generato 900 immagini, ne ha selezionate tre, le ha ritoccate con Photoshop e stampate su tela. Ma questo per molti non conta.
Stable Diffusion: la bomba open source
E mentre tutti discutevano sul concorso, ad agosto è successo qualcosa di ancora più dirompente: Stable Diffusion è stato rilasciato come open source.
Aspetta, fammi spiegare cosa significa davvero.
Fino a poche settimane fa, se volevi usare un’AI per generare immagini, dovevi: pagare DALL-E di OpenAI (sempre in waitlist), usare Midjourney tramite Discord (sempre a pagamento dopo il trial), o pregare di avere accesso a qualche beta privata.
Ora? Scarichi Stable Diffusion, lo installi sul tuo computer—anche con una GPU modesta da 8GB—e puoi generare tutte le immagini che vuoi, gratis, senza limiti, senza censure. Il codice è pubblico. I pesi del modello sono pubblici. Puoi modificarlo, adattarlo, usarlo commercialmente.
È come se Google Maps fosse diventato improvvisamente open source e modificabile da chiunque.
Cosa significa per le aziende (la parte che interessa davvero)
Mentre tutti litigano su “cosa sia l’arte”, io guardo i numeri. E i numeri dicono questo: in meno di tre mesi dall’uscita di queste tecnologie, sono stati già generati milioni di immagini.
Pensa alle applicazioni pratiche:
- cataloghi prodotti con centinaia di varianti visive generate in minuti;
- mockup per presentazioni commerciali senza bisogno di un grafico;
- concept visuali per progetti che prima richiedevano settimane di lavoro;
- materiale marketing personalizzato su scala impossibile prima.
E questo è solo l’inizio. Stable Diffusion gira su hardware consumer. Significa che non serve il cloud, non servono abbonamenti mensili esosi. Una volta installato, è tuo.
La verità che nessuno vuole ammettere
Il vero problema non è l’AI. È che molti si rifiutano di capire come funziona. Jason Allen ha passato 80 ore a lavorare sulla sua opera. Non ha premuto un bottone e aspettato. Ha iterato, raffinato, selezionato, post-processato.
È un lavoro diverso da quello del pittore tradizionale? Sì. Ma è comunque lavoro. E richiede competenze, visione, gusto estetico.
La stessa cosa vale per le aziende. L’AI non sostituisce il lavoro umano—lo amplifica. Il grafico che prima impiegava una settimana per creare dieci concept ora ne può creare cento in due giorni. E poi dedicare il resto del tempo alla strategia, al rapporto con il cliente, al perfezionamento delle idee migliori.
Il rischio vero è un altro
Come sempre quando c’è una rivoluzione tecnologica, ci sono due tipi di persone: chi si lamenta e chi si adatta.
I fotografi hanno urlato contro Photoshop negli anni ’90. Poi chi l’ha imparato ha prosperato, chi no è rimasto indietro.
Gli impiegati hanno urlato contro Excel. Poi chi l’ha usato è diventato più efficiente, chi no è stato sostituito.
Ora è il turno dell’intelligenza artificiale generativa. E come al solito, chi si muove per primo avrà un vantaggio enorme.
Dove stiamo andando
Settembre 2022 passerà alla storia come il mese in cui l’AI è uscita definitivamente dai laboratori ed è entrata nel mondo reale. Non più demo di ricerca o beta chiuse. Ora è disponibile, accessibile, e funziona.
Tra sei mesi—non anni, mesi—queste tecnologie saranno integrate in tutti i principali software aziendali. Chi aspetta “di vedere come va” si ritroverà con i concorrenti già tre passi avanti.
La mia visione da consulente
Ho passato gli ultimi mesi a testare tutte queste tecnologie. API di OpenAI per i testi, DALL-E 2, Midjourney, e ora Stable Diffusion per le immagini. E ti dico una cosa: funzionano. Non sono perfette, ma funzionano abbastanza bene da essere già utilizzabili in produzione.
Se hai un’azienda che produce contenuti—testi, immagini, presentazioni, materiale marketing—e non stai già sperimentando con l’AI, stai perdendo tempo prezioso.
Non si tratta di sostituire le persone. Si tratta di liberare le persone da compiti ripetitivi per farle concentrare su quello che conta: creatività, strategia, innovazione.
Vuoi continuare a pagare qualcuno per creare la cinquantesima variazione dello stesso banner pubblicitario? O preferisci che quella persona dedichi il suo tempo a ideare campagne innovative?
La tecnologia c’è. È matura. È accessibile. Ora dipende solo da te: cavalcare l’onda o farsi travolgere.
Come sempre, se vuoi parlare di come integrare queste tecnologie nella tua azienda, sai dove trovarmi. E se pensi ancora che l’AI sia “roba per il futuro”, ti invito a guardare cosa è successo questo mese. Il futuro non è domani. Il futuro è adesso.